Il controllo di vicinato: quando la sicurezza parte dai cittadini

Il controllo di vicinato: quando la sicurezza parte dai cittadini

Roberta Bravi, candidata della Buona Politica e vicepresidente dell’associazione nazionale controllo di vicinato: “A Lugo sono coinvolte 2500 famiglie e 7mila persone”.

A Lugo la sicurezza parte dal basso: 2500 famiglie per circa 7mila persone sono coinvolte nel progetto del controllo di vicinato. Una preziosa opera di prevenzione e di segnalazione della criminalità che affianca l’operato delle forze dell’ordine e che sta dando risultati positivi e sempre più apprezzati dagli stessi uomini e donne in divisa.

Cosa è il controllo di vicinato? “Crediamo che il nostro dovere di cittadini sia di stare al fianco delle istituzioni pubbliche e delle forze dell’ordine al fine di promuovere sicurezza e legalità – spiega Roberta Bravi, vicepresidente dell’Associazione nazionale controllo di vicinato e candidata al consiglio comunale nella lista Per la Buona Politica alle amministrative del 26 maggio – ma nessuno intende sostituirsi ad esse; così come attivarsi per garantire il controllo sociale del territorio non significa organizzare ronde”.

Piuttosto si tratta di una diffusa rete di controlli spontanei e solidali tra i residenti di una determinata zona, senza alcun tipo di previsione od organizzazione in merito a giri di perlustrazione. L’attività si esplica nel rispetto della privacy, limitandosi a segnalazioni qualificate e tempestive alle forze dell’ordine nel caso di attività sospette o reati: gli occhi dei residenti rappresentano un deterrente come se fossero telecamere umane. Altri strumenti sono: momenti di formazione e informazione dei cittadini, sistemi di messaggistica fra gli stessi, la segnalazione delle attività di controllo tramite cartelli esposti sulle aree private e pubbliche.

Il controllo di vicinato a Lugo Il primo gruppo di controllo di vicinato si è formato nel 2015 a San Bernardino. L’idea fu quella di creare un gruppo whatsapp col quale comunicarsi eventuali auto o persone sospette presenti nella frazione, a seguito dell’immediata allerta delle forze dell’ordine. Così nacque “San Bernardino Sicura”: chat d’allerta alla quale, oggi aderiscono un centinaio di nuclei famigliari. Immediatamente dopo è stata la volta di Bizzuno: si sono formati tre gruppi che hanno coinvolto la totalità dei residenti. A seguire si sono costituiti i gruppi di Voltana (200 famiglie aderenti), Lugo ovest (4 gruppi e 300 famiglie), Lugo est (7 gruppi e 450 famiglie), Lugo centro storico (80 famiglie), Lugo nord (500 famiglie), Giovecca/Passogatto (100 persone), Lugo sud (2 gruppi e 250 famiglie), Villa San Martino (2 gruppi e 150 famiglie), Ca’ di Lugo (50 famiglie), San Potito (80 famiglie). In totale nel territorio lughese sono coinvolte circa 2500 famiglie (7mila persone coinvolte), che dialogano costantemente con le forze dell’ordine del territorio. Altri gruppi esistono in Bassa Romagna (Massa Lombarda, Conselice, Bagnacavallo, Bagnara, Cotignola, Fusignano, Alfonsine, Sant’Agata) per un totale di 10mila famiglie attive e 30mila cittadini coinvolti.

Il futuro “L’auspicio per il futuro – conclude Roberta Bravi – è che attraverso il controllo di vicinato si intensifichino le azioni volte ad informare e formare i cittadini sulle buone pratiche da adottare in materia di prevenzione del rischio e sicurezza urbana e residenziale; si rafforzi sul territorio il sistema di videosorveglianza, costituendo anche collaborazioni tra istituzioni pubbliche e privati, nonché aumentando i ‘varchi di controllo’ muniti della tecnologia ‘Targa system’ (che consentono di individuare nell’immediato eventuali veicoli rubati e non in regola); si intensifichi la sinergia tra i gruppi di cittadini, le varie amministrazioni pubbliche, le polizie locali e le forze dell’ordine per garantire un sempre più capillare controllo sociale del territorio, anche attraverso l’attuazione di progetti educativi all’interno delle scuole per una maggiore sensibilizzazione dei più giovani al comune senso civico”.